La nuova ecologia degli Emirati Arabi
Abu Dhabi è una delle capitali mondiali del petrolio e presto lo diverrà anche per l'ecologia. La capitale emira, infatti, sembra essere giunta ad una svolta inimmaginabile fino a pochi anni fa. Nonostante la sua florida economia petrolifera, gli Emirati Arabi Uniti hanno deciso di divenire un importante punto di riferimento a livello globale nella ricerca tecnologica e nello sviluppo di energie pulite. Questa scelta è stata premiata già nel 2011 con la decisione da parte del consorzio europeo EUROSOLAR, l'associazione europea per le energie rinnovabili, di istituire il quartier generale, nel pieno del deserto arabico, di un segretariato dell'International Renewable Energy Agency (IRENA)[1].
Non è il solo ente che ha “premiato” questo paese pieno di fascino e contraddizioni. Il Global Footprint Report ha designato gli Emirati Arabi come il paese con l’orma ecologica pro-capite migliore al mondo: tutto merito dell’iniziativa “Al Basma Al Beeiyah” (Impronta ecologica) lanciata nel lontano 2007 attraverso una collaborazione tra il Ministero dell’ambiente e dell’acqua, l’Agenzia delle acque di Abu Dhabi, l’autorità degli Emirati per la normalizzazione e la metrologia, la Società di tutela della fauna selvatica degli Emirati e del mondo e la rete Global Footprint con lo scopo di garantire un futuro più sostenibile, analizzando e misurando l’impatto del modo di vivere sulla Terra[2].
Gli Emirati Arabi hanno conosciuto uno sviluppo sorprendente che ha aumentato la qualità della vita, ma ha provocato un consumo eccessivo di risorse naturali e energetiche. La ricchezza di idrocarburi ha anche permesso agli Emirati Arabi di consumare risorse all’esterno dei suoi confini, aumentando i danni sull’ambiente e sull’ecosistema. Ad oggi si è reso necessario un intervento serio per ridurre drasticamente le conseguenze di tale sviluppo economico[3].
Parallelamente all’analisi del comportamento umano, i ricercatori della EWS-WWF (Emirates Wildlife Society) e l’Istituto Masdar, con un lavoro tecnico e di sostegno con la Global Footprint hanno delineato degli scenari non solo per aumentare l’uso di energie rinnovabili e di attrezzature più efficienti ma anche per rafforzare la normativa vigente per diminuire il potere carburante e stabilizzare l’inquinamento delle acque, arrivato a livelli stratosferici per un cattivo controllo delle risorse del territorio[4].
Sull’onda dell’onda della politica ecologica a Dubai nasce la città ecologica, Dubai Sustainable City, la prima città al mondo a impatto zero!
Nel bel mezzo del deserto, a 25 chilometri da Dubai, la Sustainable City rappresenta il futuro. Una città autosufficiente, il più possibile pulita, economicamente redditizia, aperta all’innovazione e alla tecnologia, e a tutto ciò che possa rendere la vita in città conveniente, vantaggiosa, produttiva.
Il progetto della Sustainable City, sviluppato da Diamond Developers, al momento occupa circa 46 ettari. Vi si trovano 500 ville e villette, strade in cui le automobili sono bandite (salvo le smart car ecologiche), aree verdi, piste ciclabili e persino per cavalli, circa 10.000 alberi. Il centro della città è attraversato da un grande parco che funge da fattoria urbana, punteggiato da 11 bio-serre dove viene coltivata frutta e verdura. Tutte le case, le strade, i parcheggi sono letteralmente ricoperti di pannelli solari. L’ospedale, le scuole, le ville, ogni struttura è ad altissima efficienza energetica. I bus sono elettrici e gratuiti per i residenti. Al momento sono 2700 i residenti “della città dei sogni”, dimostrazione tangibile di come l’ecologia possa essere parte integrante dello sviluppo[5].
[1] Emirati Arabi uniti…ecologici, Il caffè geopolitico.net, 17 novembre 2011.
[2] Laura Bartelloni, Emirati Arabi: l’ombra ecologica pro-capite migliore al mondo, ArchitetturaEcosostenibile.it, 14 novembre 2016.
[3] Emirati Arabi uniti…ecologici, Il caffè geopolitico.net, 17 novembre 2011.
[4] Laura Bartelloni, Emirati Arabi: l’ombra ecologica pro-capite migliore al mondo, ArchitetturaEcosostenibile.it, 14 novembre 2016.
[5] A Dubai nasce la città ecologica, La Stampa, 21 febbraio 2019.